Oggi voglio parlarvi di quello che tutti chiamano l’ingrediente fondamentale della fotografia. Quante volte abbiamo fotografato un momento importante ma ci siamo ritrovati delusi dalla riuscita dello scatto. La foto è troppo scura, oppure, la foto è cosi’ luminosa da non riuscire a distinguere i dettagli. Cosa fa la differenza tra una foto riuscita bene ed una riuscita male? Se mi facessero questa domanda penserei innanzitutto alla LUCE. La luce è energia, è un’onda elettromagnetica che si propaga nel vuoto. Grazie a tale ente fisico l’occhio ha la possibilità di vedere gli oggetti, l’insieme dei colori che formano la luce visibile è chiamato spettro dei colori. La luce si misura in Lumen (lm). Non esiste fotografia senza luce, essa naturale o artificiale che sia, è l’ingrediente fondamentale se vogliamo fotografare e questo vale anche se tu non sei un fotografo o un fotoamatore. Ma parliamo dei concetti fondamentali che caratterizzano la luce.
Possiamo riassumere il tutto in 4 concetti base, riassumendoli essi sono:
1. La QUANTITA‘ di luce;
2. La QUALITA‘ della luce;
3. La TEMPERATURA della luce;
4. La DIREZIONE della luce.
Vediamoli nello specifico.
1. La quantità o intensità della luce si riferisce alla presenza o assenza di quest’ultima. Prima di scattare una foto bisogna valutare la quantità di luce presente ed in base a questa impostare i parametri di scatto se si sta scattando in manuale. La regola vale sia con luce naturale che artificiale con la differenza che la luce artificiale può essere regolata a nostro piacimento. Se ci troviamo a scattare in pieno giorno, in condizioni di luce intensa, gli ISO della nostra fotocamera saranno molto bassi, i tempi veloci ed il diaframma chiuso nel caso in cui si voglia una messa a fuoco ampia ( es paesaggio). Se vogliamo fare un ritratto mettendo in risalto il soggetto rispetto allo sfondo, sfocando quest’ultimo, se siamo in pieno giorno, dobbiamo aprire il diaframma e questo possiamo farlo solo se i tempi sono molto veloci e gli ISO molto bassi. Nel caso in cui in pieno giorno vogliamo dare un’ effetto seta all’acqua, i tempi saranno molto lenti, il diaframma chiuso e gli ISO bassi, spesso questo è possibile solo grazie all’utilizzo di un filtro polarizzatore che riduce la luce in ingresso fungendo da schermo proprio come gli occhiali da sole. In condizioni di scarsa luminosità, in ambienti chiusi o di sera dobbiamo allungare i tempi di scatto, aprire il diaframma ed alzare gli ISO, questo andrà a discapito della messa a fuoco, dell’effetto mosso, soprattutto se i soggetti sono in movimento, e del disturbo digitale dovuto agli alti ISO. Per ovviare a tale problema si ricorre all’utilizzo di flash o altre sorgenti luminose e del treppiede per stabilizzare lo scatto. Come si vede tutto dipende da cosa si vuole ottenere, dall’ obiettivo che abbiamo al momento dello scatto ed in base ad esso si scende ad un compromesso regolando i parametri di scatto in base all’intensità della luce presente in modo da ottenere la giusta esposizione.
La foto qui presente è stata scattata in condizioni di luce minima, è stata illuminata la scena con torcia. I tempi di scatto sono di 30″ ISO 100 F16. E’ stato possibile effettuare lo scatto grazie all’utilizzo di un treppiede con comando da remoto. Foto Rosalia Ricotta
2. La qualita‘ della luce ha a che vedere con la percezione visiva, si parla pertando di luce dura e luce morbida. La luce dura è solitamente la luce che si ha a mezzogiorno, è una luce molto forte che crea delle ombre nette creando forti contrasti che rovinano lo scatto. Solitamente si evita di scattare in orari in cui la luce solare è molto forte e si predilige l’ora prima del tramondo oppure momenti in cui il cielo nuvoloso ammorbidisce le ombre diffondendo la luce, creando dunque una luce morbida o soffusa. La luce morbida o soffusa è solitamente prediletta perchè crea dei contrasti piu’ naturali, questa si puo’ creare anche in situazione di illuminazione artificiale tramite l’utilizzo di pannelli che diffondono la luce, pannelli opachi. Se ci troviamo nel pieno di una giornata di sole è bene fermarci per capire cosa fotografare, dove posizionarci per fotografare e a cosa dare priorita’, alle alte luci o alle zone d’ombra? In base a tale scelta cambieranno i parametri di scatto. Il nostro occhio è in grado di vedere i dettagli anche all’ombra ma la fotocamera no, il nostro occhio compensa i contrasti, difficilmente ci fara’ vedere una zona d’ombra del tutto nera, questo non avviene alla fotocamera che ha molti piu’ limiti dell’occhio umano.
Nella prima foto la luce solare diretta ha nettamente rovinato lo scatto creando delle ombre dure che fanno da protagoniste. Per ottenere lo scatto i tempi sono stati impostati molto rapidi 1/500 secondi ISO 100 F.5.6. L’ombra del fiore ha creato delle zone completamente nere, perdendo ogni dettaglio presente. Foto Rosalia Ricotta
Nel presente scatto, realizzato in zona d’ombra, i contrasti sono meno accentuati e le ombre piu’ soffuse. L’ombra creata dalle nuvole ha consentito di allungare i tempi di scatto ed aprire maggiormente il diaframma sfocando di piu’ lo sfondo. T 1/250 sec F/4 ISO-250.
Foto Rosalia Ricotta
3. Parlando invece di temperatura della luce si fa riferimento al suo colore. La luce cambia continuamente durante il giorno e questo ha un’impatto molto forte sulla colorazione o temperatura della fotografia digitale. Per evitare di ottenere una colorazione che vada a rovinare la foto solitamente viene bilanciato il bianco, questo semplice meccanismo che può essere effettuato anche in post produzione consente di ottenere la corretta temperatura. La temperatura della luce puo’ essere calda, fredda o neutra, questo vale sia per luce naturale che artificiale. La temperatura della luce viene misurata in gradi Kelvin. Di sotto un’esempio di come in base alla posizione del sole vari la temperatura della luce. L’immagine è stata presa dal web. Si evince da tale esempio uno dei motivi per cui si predilige scattare nelle golden hour cioe’ prima del tramonto o subito dopo l’alba.
4. Parliamo infine della direzione della luce. La direzione della luce indica semplicemente da dove questa arriva. La luce puo’ essere frontale, laterale o da dietro rispetto al soggetto della foto. Prendendo come esempio la luce solare, se, nel fotografare, ci posizioniamo col sole di fronte a noi, dunque alle spalle del soggetto, ci troveremo in una condizione chiamata controluce che creera’ una sottoesposizione della fotografia che spesso viene utilizzata in maniera artistica creando sagome. Se questa pero’ non si sa’ usare come tecnica si rischia di avere una foto molto buia. Se la luce è alle nostre spalle, frontale dunque al soggetto, l’illuminazione sara’ ottimale nel caso in cui le zone d’ombra create sul soggetto non siano troppo nette, bisogna in ogni caso diffondere la luce. La luce laterale crea invece un’effetto di penombra sul soggetto molto gradevole, spesso se ci troviamo in una condizione di luce frontale, a noi che scattiamo la foto, e non abbiamo possibilita’ di cambiare posizione, vogliamo ad esempio includere il tramonto alle spalle del soggetto, basta far spostare il nostro soggetto di poco in modo che la luce sia a lui laterale e l’effetto sara’ completamente differente. Possiamo usare in alternativa il flash di schiarita che illuminera’ il nostro soggetto.
Esempio di sagome create a causa della luce frontale a chi sta fotografando. In tal caso la difficolta’ creata dal sole frontale viene sfruttata in maniera artistica. Immagine dal web.
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